LA CURA DELL'ERNIA CERVICALE
Curare l'ernia cervicale: l'ernia spesso guarisce in modo spontaneo dopo qualche mese. Cambiare le abitudini di vita. Curare l'ernia con
l'intervento chirurgico: l'utilizzo della protesi cervicale di Bryan - disco intervertebrale in poliuretano.
Cura per l'ernia cervicale
Terapia per l'ernia cervicale
L'ernia del disco cervicale fortunatamente guarisce spontaneamente nella maggioranza dei casi.
Si consiglia di attendere la guarigione che può richiedere diversi mesi, eseguendo opportune fisioterapie, eventualmente accompagnati a farmaci che controllino l'infiammazione ed il dolore.
Laddove la causa dell'ernia si da attribuire ad abitudini di vita (lavoro, abitudini nella seduta, posizioni di tensione durante il sonno) è opportuno correggerle secondo le indicazioni fornite
dal medico o dal terapista.
E' controverso l'uso del collare, sconsigliato da diversi medici.
Se il collare da un lato apporta beneficio riducendo lo stress della zona colpita, dall'altro indebolisce ulteriormente la struttura peggiorando la situazione una volta che sarà rimosso.
Il trattamento chirurgico dell'ernia cervicale
Laddove si verifichi immobilità di arti, o il dolore non sia sopportabile, si ricorre ad un intervento chirurgico.
In questo caso i tempi sono molto brevi, e la risoluzione è immediata e radicale: tuttavia si interviene in un punto molto delicato del corpo.
Non è necessario l'uso del collare il giorno successivo all'intervento. La vita normale può essere ripresa subito e l'attività sportiva nel giro di qualche settimana.
L'intervento sino ad oggi maggiormente praticato e il blocco delle vertebre del punto interessato. Questo tipo di intervento però può comportare problemi a carico degli altri dischi su cui si distribuisce un maggior lavoro.
Si può evitare questo inconveniente laddove il disco sia ancora in buone condizioni: con tecnica microchirurgica, l'ernia viene rimossa risparmiando la gran parte del disco generante e quindi evitando almeno parzialmente la fusione.
Recentemente tuttavia è stato messo a punto un disco artificiale dalle eccellenti qualità di ammortizzatore: la protesi cervicale di Bryan.
Tale protesi è composto in poliuretano, è adatta ad assorbiere le compressioni e la deformabilità le consente di surrogare al disco intervertebrale che viene rimosso.
Si segnala che un tempo si praticavano innesti di osso o impianto di protesi fisse (gabbie): questi interventi sono oggi considerati obsoleti.